Il maggiore Sergiy Volyna, comandante della 36-ma brigata dei Marines ucraini, assediati a Mariupol, ha scritto la lettera al Papa Francesco chiedendo di intervenire per salvare la popolazione civile allo stremo a Mariupol.
“Sua Santità, Papa Francesco!
Non sono cattolico, sono ortodosso. Credo in Dio e so che la luce vince sempre le tenebre. Non ho visto i suoi appelli al mondo e non ho letto tutte le sue ultime dichiarazioni, ho combattuto per più di 50 giorni in completo accerchiamento e tutto ciò per cui ho tempo è una feroce battaglia per ogni metro della città accerchiata dai nemici. Sono un guerriero. Sono un ufficiale che ha prestato giuramento di fedeltà al suo paese. E sono pronto a combattere fino alla fine. Nonostante la forza schiacciante del nemico, nonostante le condizioni disumane sul campo di battaglia, fuoco dell’artiglieria costante e il fuoco di razzi, la mancanza di acqua, cibo e medicine.
Probabilmente Lei ha visto molto nella Sua vita. Ma sono sicuro che non ha mai visto questo che sta succedendo a Mariupol. Perché è così che appare l’inferno sulla terra.
Ho poco tempo per descrivere tutti gli orrori che vedo qui ogni giorno. Nella fabbrica, donne con bambini e neonati vivono in bunker. Nella fame e nel freddo. Ogni giorno sotto la mira degli aerei nemici. I feriti muoiono ogni giorno perché non ci sono medicine, acqua, cibo. Mi rivolgo a Lei per chiedere aiuto. Perché è giunto il momento in cui solo le preghiere non bastano più. Aiuti a salvarli. Dopo il bombardamento del teatro, nessuno crede più agli occupanti russi. Porti la verità nel mondo, aiuti ad evacuare le persone e salvi le loro vite dalle mani di Satana, che vuole bruciare tutti gli esseri viventi”.
April 18, 2022
Serhiy Volyna
Ukrainian Women’s Guard